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Cambiano le regole per diventare docenti, si andrà in pensione più tardi, ma con le lezioni private puoi essere libero e risparmiare.

Il diritto allo studio è uno dei diritti fondamentali delle persone e la scuola pubblica italiana serve proprio a garantirlo. L'art.34 della Costituzione stabilisce che lo Stato debba offrire borse di studio e assegni familiari per permettere a chi non ha mezzi di accedere ai più alti gradi d'istruzione. Gli insegnanti, grazie al loro ruolo fondamentale, sono sempre stati rispettati e rappresentano il pilastro per garantire a tutti la possibilità di studiare.
Eppure, oggi molti docenti percepiscono che il loro impegno non sia sufficientemente riconosciuto, soprattutto sul piano economico. Per questo motivo, sempre più insegnanti decidono di tenere corsi a domicilio, riuscendo così a integrare il proprio stipendio e a vivere in libertà la passione per l'insegnamento.
Gli insegnanti della pubblica istruzione possiedono un elevato livello di studi, e la nuova riforma prevede che solo i laureati possano accedere alla professione. Vediamo innanzitutto come si diventa insegnanti per poi analizzare le prospettive di carriera all'interno della scuola pubblica.
Per diventare insegnante è necessario superare un concorso pubblico che prevede una prova scritta, composta da domande a risposta multipla e aperta, e una prova orale in cui si discute un argomento scelto dalla commissione. Superato il concorso, si entra nel mondo dei docenti precari, con la possibilità di insegnare per un anno. Per diventare insegnanti di ruolo è previsto un ulteriore concorso, con prove scritte e orali, che permette di accedere a una carriera stabile e duratura.
La carriera di un insegnante di ruolo nella scuola pubblica italiana si articola in tre categorie: la categoria A, per i docenti più anziani ed esperti; la categoria B, per quelli più giovani e meno esperti; e la categoria C, per gli insegnanti delle scuole elementari.
Insegnare a domicilio rappresenta un'alternativa alla carriera tradizionale nella scuola pubblica. Questa modalità consente di integrare lo stipendio e di vivere in piena libertà la passione per l'insegnamento. È un'attività accessibile anche a chi non possiede una laurea in materie umanistiche, purché si abbia la passione e la voglia di trasmettere conoscenze.
Le lezioni a domicilio possono essere svolte in modo autonomo, organizzando le lezioni direttamente a casa propria o dell'allievo, oppure in modo organizzato, attraverso agenzie che intermediano il servizio, consentendo di avere un maggior numero di allievi e di incrementare il guadagno.
Gli insegnanti di ruolo possono offrire lezioni private, ma devono rispettare alcune regole. In particolare, tali lezioni devono essere svolte al di fuori dell'orario di servizio e non devono interferire con l'attività didattica principale. Inoltre, è necessario che le lezioni siano rivolte a studenti che non frequentano la scuola in cui l'insegnante opera e che l'attività sia autorizzata dal dirigente scolastico.
Gli insegnanti di ruolo che tengono lezioni private devono inoltre rispettare il codice etico della professione docente e garantire la privacy degli studenti e delle loro famiglie.
Insegnare a domicilio si configura come un'alternativa alla carriera tradizionale nella scuola pubblica, permettendo di integrare lo stipendio e di vivere la passione per l'insegnamento in maniera autonoma. È un'attività aperta a tutti, anche a chi non possiede una laurea specifica, purché si abbia la volontà di trasmettere conoscenze.
Ovviamente, per un insegnante di ruolo non conviene abbandonare il lavoro stabile per dedicarsi esclusivamente al tutoraggio privato, poiché le lezioni a domicilio non garantiscono un reddito pieno. Ad esempio, offrendo corsi di matematica, inglese o italiano si possono ottenere in media 18€ l'ora, per un totale mensile intorno agli 800€, lavorando soprattutto nel pomeriggio.
Dare lezioni private come secondo lavoro risulta vantaggioso per avere una fonte extra di guadagno, riscoprire la gioia dell'insegnamento in libertà e mettere da parte una somma per integrare la pensione. Se il lavoro a tempo pieno lo permette, variare il contesto – ad esempio, recarsi a casa dello studente per una lezione pomeridiana – può offrire l'opportunità di cambiare aria, uscire dalla routine scolastica e accantonare una buona cifra.